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Post Nr.3 - Il Ricordo di Sè e l'Apertura del Cuore

  • Adriano Bacherini
  • 12 gen 2016
  • Tempo di lettura: 6 min

A proposito di alcune gradite domande che ho ricevuto all'indirizzo adbca65@gmail.com riguardo al significato ed alle alle modalità del lavoro su sè stessi tramite l'osservazione consapevole ed il ricordo di sè. Queste terminologie sono mutuate, nella nostra epoca storica, dagli insegnamenti di Quarta Via e da loro derivati come trasmessi da Gurdjeff, Ouspensky, R. Burton, E.J. Gold, R. Collin, R. Powell, T. Dethlefsen, il nostro S. Brizzi ed altri. Tuttavia questa forma di insegnamento deriva da antichità talmente remote che la storia non ne conserva traccia, la Scuola si è sempre adattata ai tempi, così come fecero Buddha, Gesù Cristo, Giordano Bruno, Paracelso, Tommaso Palamidessi, Fulcanelli, Alice Bailey, Elena Blavatsky, Leadbeter e molti altri, anche oggi le terminologie e le tecniche si adattano ai tempi.

Insistere, ad esempio, oggi con gli sfiancanti esercizi di Gurdjeff che parlava ad una ristrettisma elite di personaggi nati attorno al 1860-70, è inutile in quanto allora era indispensabile formare delle persone che avrebbero divulgato l'insegnamento basato sulla Presenza ed il ricordo di sè, oggi, unito a questo, è necessario andare oltre, arrivare all'APERTURA DEL CUORE, l'umanità evolve, anche se a volte non sembra, non siamo più gli stessi di 100 anni fa, si è evoluta la tecnologia e noi no?

Come dice Salvatore Brizzi: "le lavatrici si sono evolute in 100 anni e noi no? ... cioè dipende dalla marca..." concetto molto semplice oltre che condito da spirito umoristico...

Per giungere all'apertura del cuore non sarebbe neppure indispensabile coltivare la presenza ed il ricordo di sè, ma risulta comunque parimenti indispensabile perseverare nel non giudizio, nell'assenza di lamentela e nell'amare i propri nemici... conoscete qualcuno che senza comprendere e provare la vera Veglia dalla Matrix ci riesca o ci sia riuscito? Possibile ma estremamente raro, è vero ci sono dei casi di risveglio improvviso, come nel caso di Eckhart Tolle, ma anche qui egli è stato per due anni praticamente a vivere su una panchina di un parco a vivere il momento presente... non è forse un esercizio anche questo ed anche assai più difficile che quelli trasmessi dalla Scuola come quelli accennati nei primi due post di questo sito? E sopratutto, specialmente in questi casi, non potete fare niente per provocarlo, accelerarlo, comprenderlo...

Chi non si rende conto, che, proprio ora magari, sta dormendo un sogno definito "realtà oggettiva" dal moderno paradigma meccanicistico voglio proprio vedere come fa a realizzare l'apertura del cuore... se qualcuno ce la fa me lo comunichi per favore, gliene sarò eternamente grato!

Tornando alla presenza, ripeto quanto affermato nei primi due post, abbiamo la necessità di creare un osservatore, il cosiddetto maggiordomo, che osservi, semplicemente osservi, le nostre emozioni, i nostri movimenti anche fisici, le nostre sensazioni, la rabbia, la noia, la gioia etc...

Osservare E' trasmutare, la fisica quantistica lo spiega bene, giusto per placare le richieste della mente con una "prova scientifica".

Gli esercizi servono a questo, a capire quanto dormiamo e di conseguenza quanto siamo schiavi di condizionamenti esterni.

Creare un osservatore inizia a liberare da questo codice sorgente che ci tiene imprigionati nella Matrix, ci consente di creare dei momenti di distacco da questa illusione percettiva, ci permette di ricordarci che ... stiamo respirando.

Eckhart Tolle suggerisce di staccare la spina di tanto in tanto dicendoci mentalmente " Sto respirando?.... fate tre respiri profondi pensando solo all'aria che entra ed esce dai polmoni e concludete affermando: si, sto respirando".

Questa cosa disconnette per qualche attimo dai pensieri, dall'inutile chiacchiericcio mentale, dalle preoccupazioni ed anche dall'euforia... disconnette e riporta a noi stessi.

Pian piano creeremo l'osservatore che ci osserva senza pensare, giudicare, criticare, dispiacersi... al limite sorride. altrimenti non è l'osservatore, è la mente, non è difficile, non è neppure facile, basta farlo, come il pensare a noi stessi mentre attraversiamo una soglia come spiego nei primi due post, questi ripetuti attimi di consapevolezza provocano un'accelerazione della trasmutazione alchemica.

Facciamo i corsi di Risveglio della Coscienza proprio per questo, non si può fare tutto online e tramite il pur potente Potere della parola scritta, ma intanto si può senz'altro cominciare da qui, anche io ho cominciato grazie ad Internet e poi ai libri, strumenti che tuttora utilizzo quotidianamente tra l'altro, poi la Scuola ti verrà a cercare e tu creerai occasioni... basta cominciare...

Capisco che questa cosa, per chi non ne ha dimestichezza, sembra difficile o addirittura irrealizzabile, per superare questa difficoltà ci sono dei corsi e degli esercizi, se fosse facile svegliarsi, evadere dalla Matrix, diventare maghi cioè padroni ed artefici del proprio destino, lo farebbero tutti!

Gli esercizi dei primi due post servono ad introdurre questo stato di presenza, fornisco ora la descrizione data da Victoria Ignis e pubblicata nel fantastico libro di Salvatore Brizzi "Il Libro di Draco Daatson - parte prima" edito da Antipodi Edizioni, libro a mio parere indispensabile, qui commentato dallo stesso Brizzi in un suo seminario

"Osserva ciò che accade dentro di te, la sofferenza, ( ed anche l’euforia, la noia, la gioia o altro NdR) l'osservazione è già trasmutazione di per sè, perchè crea un distacco tra l'osservatore e la cosa osservata, l'autosservazione interrompe per un attimo l'azione ipnotica del mondo, perchè noi siamo letteralmente ipnotizzati dal mondo, lo idolatriamo, l'autosservazione significa inserire per un attimo qualcosa di diverso, di non previsto, quando uno decide di lavorare su di sè, ovvero di introdurre il concetto di volontà dall'interno, spezza il segnale, come nel film Matrix, dove devono interrompere il segnale per risvegliarlo, noi dobbiamo fare uguale, interrompere il segnale, perchè siamo sotto una cappa ipnotica, una frequenza vibratoria, la nostra mente vibra sulla stessa frequenza della mente collettiva e l'anima è dentro e non fa nulla, quello che dobbiamo fare noi è interrompere il segnale e metterci sulla stessa frequenza dell'anima, è difficile svegliarci perchè significa che c'è già un osservatore, non è facile perchè significa che c'è dentro di te qualcuno che può farlo, devi solo dargli spazio tutte le volte che te lo ricordi anche nella sofferenza, se puoi farlo non tutto è perduto ed abbiamo ancora una possibilità di ricavare un essere umano da questa scimmia vestita a festa, l'autosservazione va oltre i soporiferi limiti della vita ordinaria, occorrono coraggio e volontà per interrompere il segnale emesso sulla frequenza del sonno collettivo, l'osservatore non giudica ciò che è giusto o sbagliato, non è morale, non critica, non ha fretta di cambiare, non rifiuta ciò che vede, non commenta, al limite sorride... nel descrivere l'osservatore lo faccio solo al negativo, non posso descriverlo positivamente nel senso di ciò che è... è coscienza? posso solo descrivere ciò che non è... un umano che può osservarsi da solo nei momenti giusti può guarire ogni inclinazione non desiderata e qualunque trauma appartenente al passato, il tuo passato ti artiglia continuamente ad ogni tentativo di fuga e ti riporta aldiqà delle mura della prigione, la consapevolezza del momento presente invece viaggia a ritroso nel tempo e va a disturbare e modificare per sempre quello che sembrava un passato granitico ed inavomibile, il tuo futuro sarà uguale al tuo passato a meno che non vivi da sveglio il tuo presente, l'uomo ordinario non ha futuro perchè non lo merita, ha solo un passato che ricorre all'infinito. Punto secondo non dare mai la colpa all'esterno perchè l'origine di tutti i tuoi mali si trova dentro di te, non soffri perchè qualcuno ti ha fatto qualcosa ma soffri perchè hai scelto la sofferenza come tua modalità di vita, non ti lamenti perchè un evento è accaduto ma è accaduto perchè tu vivi di lamentele, il mondo è solo una stupida gigantografia del tuo inconscio,

Punto terzo ama e perdona, non si tratta di amare e perdonare l'altro, come già detto il mondo è creato da te, è una tua immagine, l'universo per esistere ha bisogno di te, è una tua immagine, pertanto non c'è niente e nessuno da perdonare all'esterno di te, devi amare e perdonare ciò che stai provando dentro di te in questo momento, ama e perdona la tua sofferenza ed il tuo dolore, la tua ferita sanguinante

questi sono i tre punti:

Autosservazione

Nessuna lamentela

Amare e perdonare quella parte di me che sta soffrendo

Questa è la scansione del Lavoro su sè stesso, anche sulla tazza del cesso, va fatto appena possibile, entro dentro di me e lavoro su ciò che sto provando"

Un Abbraccio

Adriano


 
 
 

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