Nella Tana del Bianconiglio
- Adriano Bacherini
- 19 apr 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Come si fa a guarire le ferite astrali?
Osservandosi
e come si fa ad osservarsi?
Guarendo le ferite astrali, le quali guariscono osservandosi, la quale osservazione può essere fatta efficacemente guarendo le ferite astrali, a loro volta queste sono guaribili tramite l'osservazione che può essere fatta guarendo le ferite astrali le quali..
Trattasi di un paradosso o Koan Zen come si dice in Oriente, mentalmente (con il mentale inferiore normalmente usato da noi terrestri) non se ne esce.
Consideriamo che le ferite astrali che noi abbiamo, siano esse create nei primi anni di vita o dopo, nel grembo materno o in incarnazioni precedenti, ci portano a provare disagio, sofferenza e comunque "emozioni negative", sono proprio queste emozioni basse che costituiscono il combustibile (il piombo alchemico) grazie al quale abbiamo la possibilità di osservarci, la quale osservazione senza fuga dai sintomi negativi ci permette la trasmutazione (l'oro alchemico).
Se tutto va bene, amore, soldi e salute perché mai dovremmo svegliarci?
Anzi, se qualcuno ci sveglia lo massacriamo come si conviene!
Non a caso non accade mai che tutto vada bene, anzi spesso è il contrario.
Pertanto GRAZIE alle ferite astrali e GRAZIE ai loro pur detestabili sintomi abbiamo la possibilità di FABBRICARE la componente animica, ovvero possiamo finalmente aprire il Cuore rendendosi conto che TUTTO E' INTERNO A NOI e che il mondo esterno non ha potere, le ferite astrali ci permettono di fare un Lavoro su noi stessi di osservazione e trasmutazione.
Va da sè che GRAZIE all'osservazione possiamo trasmutare e guarire le ferite astrali.
Infine va notato che utilizzare delle tecniche soltanto per alleviare i sintomi, pur essendo utile e talvolta necessario, non è mai risolutivo, da qui la considerazione che usare medicina allopatica od olistica, facendo l'analogia con la medicina come esempio, è esotericamente la stessa cosa, si fa dipendere dall'esterno la nostra guarigione.
"Se in un sintomo troviamo un principio che ci manca, basta imparare ad amare il sintomo perché esso realizza già quello che ci manca. Chi attende con impazienza che il sintomo sparisca, non ha capito ancora il concetto di base. Questa è una chiave: accettando il sintomo lo rendiamo inutile. Il sintomo sparisce quando il paziente è diventato indifferente ad esso.
(Thorwald Dethlefsen, Malattia e Destino)"
A proposito di analogie, mi è stato chiesto recentemente: "Quando starò bene da sola allora troverò il mio partner, giusto?"
In realtà quando starai bene da sola... starai bene... non ti importerà più di avere il partner per essere felice, potrai certamente trovare un partner ma non sarà LUI a renderti felice.
La mente escogita mille metodi per ostacolare il risveglio!
La mancanza del partner può essere sintomo di una ferita astrale e ne provoca di altre a sua volta grazie alle quali possiamo osservarci e guarire, l'osservazione sarebbe certamente più rapida ed efficace senza ferite astrali che sono pur tuttavia necessarie per osservarci.
Accettare i propri sintomi non significa RASSEGNARCI ad essi ma ACCETTARLI, punto.
L'accettazione è una pratica di lotta spirituale solitaria che ha alcune caratteristiche: non è meccanica, permette di restare nel qui ed ora, è trasmutativa, il che non significa non affrontare la problematica, è chiaro che se resta un nervo scoperto ad un dente prendiamo un antidolorifico e poi andiamo dal dentista, ma affrontiamo anche la causa del sintomo sia materiale sia cercando la vera causa intrinseca.
Il dolore, emotivo e\o fisico, è sopportabile fino a quando lo stesso non è talmente forte da impedirci di lavorare su noi stessi, altrimenti è inutile perché non è più possibile, appunto, lavorare su noi stessi, ma è SEMPRE un sintomo di un disagio più profondo, il mondo esterno non ha potere se non quello che gli conferiamo noi.
Questo è "scendere nella tana del Bianconiglio" dentro noi stessi, l'avere "occhi per vedere" che spesso ci fa più male del sintomo che è la spia ma non la causa.
Infatti: per osservarci bisogna guarire le ferite astrali le quali si guariscono grazie all'osservazione che è possibile grazie alle ferite astrali...
Adriano
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